Sempre più famiglie scelgono sistemi di riscaldamento a biomassa per le proprie abitazioni, quindi caldaie, stufe, camini e cucine a legna e a pellet, sia per risparmiare che per aiutare l'ambiente. In questo articolo ci concentreremo sulle stufe a pellet, partendo dalle basi, analizzandone i principali vantaggi e approfondendo soprattutto l’aspetto legato alla sostenibilità di queste soluzioni. Scoprirai cos’è una stufa a pellet, perché è un metodo di riscaldamento ecologico e quali sono i fattori a cui fare attenzione.
Cos’è una stufa a pellet e quali tipologie esistono?
Partiamo dalle basi. La stufa a pellet è un apparecchio che utilizza il pellet come combustibile per produrre il calore. Il pellet è un derivato del legno, uno scarto che viene essiccato e poi pressato in noccioli di forma cilindrica. Si tratta di un combustibile ecologico, rinnovabile e naturale, un materiale che bruciato fornisce riscaldamento senza inquinare. Generalmente si acquista in sacchi, che possono variare di peso ma che di norma sono sui 15 chilogrammi.
Per il funzionamento della stufa a pellet, diversamente da un prodotto a legna, è necessario il collegamento alla rete elettrica e ha il grande vantaggio di poter essere programmata e monitorata per rispondere alle diverse esigenze di riscaldamento. Inoltre, alcuni modelli sono gestibili anche da remoto, in modo facile ed intuitivo, grazie alla connessione internet e ad applicazioni specifiche da installare nel proprio dispositivo.
Di stufe a pellet ne esistono tantissimi modelli che si differenziano per estetica e modalità di riscaldamento. Quelle ventilate diffondono il calore nell'ambiente in cui è installato il prodotto grazie a potenti e sempre più silenziosi sistemi di ventilazione, regolabili e escludibili a seconda dei modelli. Le stufe canalizzate aggiungono invece la possibilità di trasportare il calore anche in un'altra stanza adiacente a quella dove si trova l'apparecchio, riscaldando così più ambienti in modo efficiente e funzionale sfruttando la potenza di un unico prodotto. Infine esistono anche le termostufe, soluzioni progettate per collegarsi all'impianto termoidraulico della tua casa e per riscaldare, se si desidera, anche i radiatori in sostituzione alla tradizionale caldaia; in più, la termostufa riscalda anche la stanza in cui è posizionata, arredandola con tutta la bellezza del fuoco.
Il pellet è veramente la scelta migliore dal punto di vista ambientale?
La biomassa legnosa è l'alternativa ecologica ai tradizioni combustibili per riscaldarsi senza riscaldare il pianeta, assicurando un calore naturale alla propria casa a basso impatto ambientale. Secondo Legamabiente, un'associazione ambientalista italiana, “La gestione del bosco e della filiera energetica a esso collegata è fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi Europa 2030 sulle energie rinnovabili previsti dall’UE. Oggi infatti nella Penisola circa il 67% dell’energia termica da fonti rinnovabili proviene dalle biomasse solide agro forestali (colture dedicate e bosco), e i consumi di biomassa legnosa per usi termici stanno conoscendo in Italia un boom negli ultimi 10 anni“. Le biomasse legnose, quindi anche il pellet, così come la legna, sono infatti tra i principali alleati per la decarbonizzazione del settore termico e per il raggiungimento di un sistema energetico a emissioni zero.
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Adesso che hai compreso i vantaggi ambientali di scegliere un riscaldamento a biomassa per la tua casa, ti diamo qualche indicazione finale sulle stufe a pellet parlando dell'importanza di acquistare sempre combustibile di qualità certificata per garantire un buon funzionamento del prodotto e assicurare una combustione ottimale, diminuendo al minimo l’impatto ambientale.
La scelta del pellet
Se scegli di riscaldare la tua casa con un apparecchio a pellet, è fondamentale acquistare combustibile di qualità certificata per garantire un corretto funzionamento del generatore della stufa e una combustione pulita. Ma come riconoscere il pellet di qualità certificata?
Prima di tutto verificate sempre che nel sacco di pellet che state acquistando sia riportato il marchio di qualità ENPlus®, l'unico controllato lungo tutta la filiera. In più, assicuratevi che, oltre all'indicazione ENPlus®, vi sia riportato anche il codice identificativo dell'azienda certificata, che è formato dalla sigla del Paese e da un numero progressivo di certificazione, la classe di qualità A1 e la norma ISO 17225-2.
